Cosa resta dopo il GDPR ed il 25 maggio 2018? Cosa è successo con il nuovo Regolamento Europeo 679:2016 ? Che fine hanno fatto i DPO - Data Protection Officer ?  Cosa ha significato quella data per molte aziende, consulenti ed organizzazioni pubbliche? Probabilmente per molti nulla o solo un mare di burocrazia in più e soldi spesi inutilmente. Ma ciò che non è stato completamente intuito è l’aspetto generale che de deriva, ovvero l’importanza delle INFORMAZIONI e del loro GRANDE POTERE e CAPACITA’ di influenzare qualunque cosa. La politica, i Mercati, l’Economia, le scelte dei Consumatori, l’opinione pubblica, il mondo intero insomma.

In questa epoca 4.0, dei milleniam, dei social che permeano tutta la nostra vita, dell’occhio vigile del GRANDE FRATELLO, le INFORMAZIONI rappresentano di fatto un elemento di POTERE ILLIMITATO, dipende a questo punto che uso se fa e soprattutto chi le utilizza.

La Portata del GDPR e del Regolamento 679:2016, nella sua idea originaria, era quella di andare oltre il mero “dato”, superare il concetto astratto della mera informazione per entrare maggiormente in quel principio di tutela della sfera privata dei soggetti per i quali i dati forniti, in forma più o meno consenziente, avrebbe dovuto rappresentare una maggiore e più ampia tutela delle libertà fondamentali e non dei soli singoli dati.

La COMUNICAZIONE È POTERE, l’INFORMAZIONE È POTERE, l’INFORMAZIONE È un VALORE!!

Oggi vince su tutti chi possiede più informazioni, chi queste informazioni le ha strutturate, confezionate, infarcite di dettagli che possano rappresentare un reale Valore per qualcun altro. 

L’aggregazione di dati infatti indica da un punto di vista probabilistico PREVEDIBILITA’. E la prevedibilità è una INFORMAZIONE importante che può permettere di prendere IMPORTANTI DECISIONI.

Come diceva il Cardinale Richelieu: