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IL 25 MAGGIO 2018, è superato da svariati mesi. Dopo il periodo di tolleranza dei sei mesi, a partire da questa data, concesso dal Garante per la Privacy, il Decreto Attuativo di Armonizzazione tra le regole nazionali ed europee sul trattamento dei dati personali, è entrato in vigore in ogni sua parte, il 19 Settembre e deve essere interpretato e applicato alla luce del GDPR e in conformità alle sue norme...pena Sanzioni!Noi però più che per non prendere multe, ve lo consigliamo per il vs Business! |
Eppure la maggior parte delle aziende sono ancora nel caos! Secondo un rapporto CAPGEMINI solo il 48% delle imprese italiane si dichiara ampiamente o completamente conforme. Secondo, invece, una ricerca firmata da Talend, compagnia statunitense, condotta su un campione di 103 aziende, con sede in Europa, nel periodo dal 1 giugno al 1 settembre, addirittura il 70% era in ritardo. Per assurdo è stato rilevato che la conformità alle regole europee fosse più elevata al di fuori dell'Europa! In particolare, i Paesi più avanzati son risultati Gran Bretagna e Spagna, con il 55% e il 54% delle imprese in linea con il GDPR, seguite da Germania (51%) e da i Paesi Bassi (51%).
Con l'entrata in vigore del Dlgs 101/2018, dal 19 settembre 2018, non ci sono, però, più alibi ed anzi partiranno controlli e multe.
Dopo il periodo di tolleranza dei sei mesi, a partire dal 25 maggio, concesso dal Garante per la Privacy, il Decreto Attuativo di Armonizzazione tra le regole nazionali ed europee sul trattamento dei dati personali, entra oggi in vigore in ogni sua parte, e deve essere interpretato e applicato alla luce del GDPR e in conformità alle sue norme. Si tratta di un testo particolarmente complesso, dotato di una propria autonoma struttura, fortemente innovativa rispetto al pregresso. Il vecchio Codice in materia, risulta, infatti, fortemente modificato nella sua ispirazione di fondo, e nella sua stessa finalità. In particolare al fine di semplificare l’applicazione della norma, è stato novellato il codice della privacy esistente, nonostante il regolamento abbia di fatto cambiato la prospettiva dell’approccio alla tutela della privacy rispetto al codice introducendo il principio di dell’accountability. È stata, quindi, effettuata la scelta, di garantire la continuità facendo salvi per un periodo transitorio i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici vigenti!
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Gdpr, il Garante Privacy verificherà la conformità alle nuove regole per la protezione dei dati personali stabilite dalla normativa UE 2016/679 e porrà in consultazione pubblica il relativo provvedimento generale.
Se finora avete temporeggiato è, quindi, ora il caso di mettersi in regola e non solo, perché SCATTANO LE SANZIONI e si preannunciano multe fino a un massimo di 20 milioni o del 4% sui ricavi annui…ma in realtà non solo per questo, piuttosto perché vi permette di guadagnare la fiducia dei consumatori e far sì che incrementino la propria soglia di spesa!
LA CONFORMITA’ ALLA PRIVACY, non è solo mera Razionalizzazione di processi e procedure, non è solo un costo per le aziende, comporta anche benefici! Certo l'attuazione del GDPR è a tutti gli effetti un investimento per le aziende, perchè indispensabile per sostenere il proprio futuro nel mercato. Tuttavia Gdpr come investimento fa anche rima come buon rendimento, perché sfruttare il GDPR per creare una strategia basata sul rispetto della privacy del cliente, è un’enorme opportunità. Essere in grado di creare prodotti o servizi che facciano sentire al sicuro un cliente nell'usarli significa garantire il successo di un business.
Riportiamo pedestremente dalla Ricerca CapGemini quanto segue: “le imprese che si sono allineate prima della scadenza fissata e che hanno investito in compliance e trasparenza dei dati dei consumatori stanno iniziando a raccogliere i primi frutti. Infatti, il 39% dei consumatori convinti che una data organizzazione protegga i loro dati, ha acquistato più prodotti e aumentato la propria soglia di spesa presso quella singola azienda. L’aumento della spesa da parte dei consumatori è considerevole e si aggira intorno al 24% in più. Inoltre, il 40% degli intervistati ha incrementato il numero delle transazioni, sia su base regolare che saltuariamente, con quelle aziende che più si impegnano nella protezione dei dati. I vantaggi non riguardano esclusivamente la spesa: il 49% del campione afferma di aver condiviso con parenti e amici la propria esperienza positiva, rafforzando di conseguenza la reputazione aziendale tra i potenziali clienti.”
ALLORA CHE ASPETTATE, METTETEVI IN REGOLA PER SFRUTTARE IL BUSINESS!
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