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"L’emergenza sanitaria non sospende le norme che disciplinano il rispetto dell’altrui riservatezza e reputazione." Segnalare chi esce di casa sui social network, violando le misure restrittive imposte dal Governo, potrebbe comportare un risarcimento in sede civile, ma anche un reato di diffamazione aggravata... |
"[...] Oltre a un eventuale risarcimento in sede civile, si rischia di dover rispondere del reato di diffamazione aggravata se la fotografia viene accompagnata da post che etichettano come trasgressori o peggio ancora chi avrebbe violato le disposizioni anti contagio.
La regola è semplice: non sappiamo perché quella persona sta uscendo di casa e, in ogni caso, eventuali condotte illecite devono essere segnalate alle autorità competenti, polizia o carabinieri, come precisa da ultimo il decreto legge n.19 del 25 marzo 2020. Saranno infatti le autorità competenti a doversi fare carico di dare esecuzione alle misure prescritte. [...]"
"[...]Oltre a chiedere l’immediata rimozione della fotografia che li riguarda, i diretti interessati possono, in caso di diffamazione, sporgere querela nei confronti di chi ha pubblicato la fotografia ma anche di coloro che aggiungono commenti offensivi. Per alcune Procure anche chi mette un like potrebbe essere chiamato a rispondere dello stesso reato. Allo stesso modo chi gestisce il gruppo social, se messo a conoscenza del fatto e non si attiva, potrebbe rischiare di pagarne le conseguenze.
È possibile, poi, presentare un reclamo al Garante per la Protezione dei dati personali per chiedere la cessazione immediata del trattamento dati che ci riguarda e quindi la rimozione della fotografia."