LA virtuosa POLITICA PRIVACY della APPLE!





Dopo l’approfondimento sulla POLITICA PRIVACY di FACEBOOK, quello sulle misure adottate, invece, dalla APPLE, che sono ben in linea con il principio della PRIVACY BY DESIGN del GDPR!



Il tema della Privacy è più importante che mai: con l’inasprimento delle multe per mancata conformità, le aziende sono ora particolarmente attente e Apple non fa eccezione. Ma se la privacy è un tema complicato e delicato, per aziende che hanno tra le mani i dati di oltre un miliardo e mezzo di persone, essendo i dati personali il nuovo petrolio e per queste aziende un sistema privacy stride con i loro interessi commerciali, così non è per la virtuosa Apple. Apple è, infatti, una delle aziende, tra le più impegnate sul fronte della salvaguardia delle informazioni personali degli utenti che ha adottato una ottima politica della privacy, ancora prima dell’entrata in vigore del GDPR, al punto che semplicemente ha riorganizzato per rendere più chiaro e accessibile, con informazioni sempre più facilmente comprensibili dagli utenti, tutta la sua strategia di trattamento e rispetto dei dati personali, senza dover cambiare molto della e nella sua sostanza, quasi che i valori della privacy espressi dal Gdpr, fossero già in sé e per sé allineati con quelli dell'azienda stessa.
A riprova quanto sottolineato nel suo intervento, dal CEO APPLE Tim Cook, (che guida l’azienda dall'agosto del 2011), alla 40a International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners, che si è svolta il 25 Ottobre a Bruxelles: che per Apple la tutela dei dati personali viene considerata prima di tutto un diritto fondamentale per l’utente e ha elogiato il GDPR, aggiungendo che anche negli Stati Uniti, dovrebbe essere applicata una normativa simile alla tutela della privacy degli utenti. Sempre Cook, nel corso di un’intervista, rilasciata in prossimità dei giorni caldi dello scandalo di Facebook, Cambridge Analytica, ha dichiarato che Apple potrebbe fare soldi a palate se trattasse i clienti come prodotti, monetizzandoli… e invece Apple scegli appositamente di non farlo, riconoscendo, così, che la privacy sia un diritto umano e una libertà civile, come pure sottolineato sin dal video promo del Garante della Privacy (http://bit.ly/2SyPYGI ).
Prima importante caratteristica Apple, è quindi che l’azienda non ha bisogno dei dati degli utenti, o di mettere le mani sulla loro vita privata. Si mette il consumatore al primo posto, diversamente ad esempio da Facebook che ha messo i suoi interessi! In parte questo accade per il suo stesso modello di business, che prevede la vendita di prodotti e servizi e non la monetizzazione degli utenti trattandone i dati con soggetti terzi, come appunto per Facebook o Google e in parte per scelta consapevole a partire dal suo fondatore Steve Jobs. Per Apple la privacy è sacra. La società non ritiene che la legittima protezione della sicurezza pubblica debba andare a detrimento della privacy degli utenti: i due obiettivi devono essere perseguiti contemporaneamente. Tim Cook in rappresentanza di questa Vision della Apple, ha addirittura protetto le informazioni dei suoi clienti anche in situazioni complesse, come il caso dell'iPhone bloccato di uno degli attentatori di San Bernardino, che l'FBI aveva chiesto di modificare per poter essere sbloccato (Apple ha rifiutato più volte e poi la FBI ha proceduto con altri mezzi a raccogliere le informazioni).

APPLE ha intrapreso la strada della PRIVACY BY DESIGN, informando in generale gli utenti nel modo più semplice e intuitivo possibile. Un approccio giusto, corretto, e anche tutto sommato facile: se da una parte Apple fa ben pagare i suoi prodotti, dall’altra non ha bisogno affatto di usare i dati di chi li usa per far business. Non solo: nonostante alcune modifiche siano state pensate in ambito GDPR, trattandosi di uno strumento utile a tutti, Apple ha reso queste nuove funzioni disponibili a tutti gli utenti a livello mondiale.
I CAPISALDI della POLITICA PRIVACY DI APPLE SONO pochi e semplici:
- TRASPARAENZA;
- MASSIMO del CONTROLLO lasciato agli UTENTI, con CONSENSO ATTIVO;
- MINIMIZZARE LA RACCOLTA e l’USO dei DATI degli UTENTI;
- INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL DEVICE e NON NEL CLOUD.

Il tutto in un quadro di cybersicurezza, che è l'altro requisito fondamentale per quanto riguarda la normativa del Gdpr. Questo, però, non vuol dire che Apple non raccolga un quantitativo minimo di informazioni per targettizzare la pubblicità (Apple Ads) sui suoi utenti, anche se nel rispetto delle normative di settore. Apple vende informazioni a fini pubblicitarie, ma lo fa su una scala di almeno un ordine di grandezza inferiore a quella degli altri grandi del mercato. In particolare, nell'App store viene tracciato il profilo di acquisti da parte dell'utente per le pubblicità di altre app, e nella app delle News. Il profilo dell'utente, spiega Apple, viene anonimizzato creando gruppi con interessi simili, i “segmenti”, ai quali viene genericamente erogata la pubblicità come target. Per bloccare questa attività, unico caso di opt-out nei dispositivi iOS, occorre andare nelle Impostazioni, menu Privacy, menu Localizzazione, scorrerlo sino alla fine e qui alla voce “Servii di sistema” si possono disattivare gli “Apple Ad da posizione” e “Popolari vicino a me”. Sempre dentro Privacy, in fondo, c'è anche il menu “Pubblicità” nel quale si può attivare la limitazione della raccolta dati (ma non eliminarla).

Vediamo, allora, qualcosa nel dettaglio per la Politica Privacy Apple. Sul sito www.apple.com i legge: “I prodotti Apple sono progettati per proteggere la tua privacy. Per Apple la privacy è un diritto fondamentale. E poiché sui tuoi dispositivi Apple sono conservate molte informazioni personali, vogliamo che tu possa mantenerle riservate. La tua frequenza cardiaca dopo una corsa. Quali notizie leggi. Dove hai preso il caffè. Quali siti web visiti. A chi telefoni o mandi email e messaggi. Sono tutte informazioni importanti, e ogni prodotto Apple è progettato per proteggerle: solo tu potrai scegliere come condividerle e con chi. Anno dopo anno, abbiamo dimostrato come le esperienze straordinarie che ti offriamo non compromettano la tua privacy e la tua sicurezza, ma anzi le rafforzino.”

Inoltre in data 23 maggio APPLE ha anche lanciato il suo nuovo portale per la privacy, che permette di tenere il pieno controllo sui propri dati personali gestiti da Apple. Una soluzione integrata dove gli utenti possono apprendere quali dati vengano raccolti, monitorarli, scaricarne una copia o cancellarli definitivamente dai server del gruppo.
Apple ha realizzato una pagina per consentire agli utenti di compiere tre operazioni, che andrà online prima del 25 maggio. Le tre operazioni sono: il download selettivo dei dati dell'utente, la sospensione dei propri account e la sua cancellazione definitiva.

La tensione fra Apple e Facebook sulla privacy. Il social media rimuove dall'App Store la sua applicazione per la sicurezza Onavo Protect perché in violazione delle nuove norme sulla tutela dei dati varate da Cupertino. La rimozione segna un nuovo capitolo della battaglia a distanza fra i due colossi della Silicon Valley sui dati, dopo le critiche neanche troppo velate di Tim Cook sul caso di Cambridge Analytica che ha travolto Facebook nei mesi scorsi.
Secondo indiscrezioni, Cupertino ha avvertito nei giorni scorsi il social media sul fatto che Onavo contravveniva alle sue nuove norme, lasciando capire a Facebook che sarebbe stata opportuna una rimozione volontaria dell'app al fine di evitare che l'app fosse rimossa forzatamente. Da qui la decisione di Facebook di agire e togliere Onavo, scaricata dagli utenti per tutelare i propri dati online ma usata da Facebook anche per monitorare le app popolari.
Ed è proprio su questo che si è consumato lo 'scontro' con Apple. "Con l'ultimo aggiornamento delle nostre linee guida - spiega Cupertino - abbiamo detto chiaramente che le app non devono raccogliere informazioni su quali app sono installate sui dispositivi dei clienti per motivi di pubblicità o marketing e che devono chiarire quali dati dei consumatori sono raccolti e come vengono usati". (ANSA).

FONTE

https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-04-18/apple-rispetta-davvero-privacy-cloud-foto-che-cosa-succede-nostri-dati-182119.shtml?uuid=AEK7YnaE



LA virtuosa POLITICA PRIVACY della APPLE!





Dopo l’approfondimento sulla POLITICA PRIVACY di FACEBOOK, quello sulle misure adottate, invece, dalla APPLE, che sono ben in linea con il principio della PRIVACY BY DESIGN del GDPR!



Il tema della Privacy è più importante che mai: con l’inasprimento delle multe per mancata conformità, le aziende sono ora particolarmente attente e Apple non fa eccezione. Ma se la privacy è un tema complicato e delicato, per aziende che hanno tra le mani i dati di oltre un miliardo e mezzo di persone, essendo i dati personali il nuovo petrolio e per queste aziende un sistema privacy stride con i loro interessi commerciali, così non è per la virtuosa Apple. Apple è, infatti, una delle aziende, tra le più impegnate sul fronte della salvaguardia delle informazioni personali degli utenti che ha adottato una ottima politica della privacy, ancora prima dell’entrata in vigore del GDPR, al punto che semplicemente ha riorganizzato per rendere più chiaro e accessibile, con informazioni sempre più facilmente comprensibili dagli utenti, tutta la sua strategia di trattamento e rispetto dei dati personali, senza dover cambiare molto della e nella sua sostanza, quasi che i valori della privacy espressi dal Gdpr, fossero già in sé e per sé allineati con quelli dell'azienda stessa.
A riprova quanto sottolineato nel suo intervento, dal CEO APPLE Tim Cook, (che guida l’azienda dall'agosto del 2011), alla 40a International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners, che si è svolta il 25 Ottobre a Bruxelles: che per Apple la tutela dei dati personali viene considerata prima di tutto un diritto fondamentale per l’utente e ha elogiato il GDPR, aggiungendo che anche negli Stati Uniti, dovrebbe essere applicata una normativa simile alla tutela della privacy degli utenti. Sempre Cook, nel corso di un’intervista, rilasciata in prossimità dei giorni caldi dello scandalo di Facebook, Cambridge Analytica, ha dichiarato che Apple potrebbe fare soldi a palate se trattasse i clienti come prodotti, monetizzandoli… e invece Apple scegli appositamente di non farlo, riconoscendo, così, che la privacy sia un diritto umano e una libertà civile, come pure sottolineato sin dal video promo del Garante della Privacy (http://bit.ly/2SyPYGI ).
Prima importante caratteristica Apple, è quindi che l’azienda non ha bisogno dei dati degli utenti, o di mettere le mani sulla loro vita privata. Si mette il consumatore al primo posto, diversamente ad esempio da Facebook che ha messo i suoi interessi! In parte questo accade per il suo stesso modello di business, che prevede la vendita di prodotti e servizi e non la monetizzazione degli utenti trattandone i dati con soggetti terzi, come appunto per Facebook o Google e in parte per scelta consapevole a partire dal suo fondatore Steve Jobs. Per Apple la privacy è sacra. La società non ritiene che la legittima protezione della sicurezza pubblica debba andare a detrimento della privacy degli utenti: i due obiettivi devono essere perseguiti contemporaneamente. Tim Cook in rappresentanza di questa Vision della Apple, ha addirittura protetto le informazioni dei suoi clienti anche in situazioni complesse, come il caso dell'iPhone bloccato di uno degli attentatori di San Bernardino, che l'FBI aveva chiesto di modificare per poter essere sbloccato (Apple ha rifiutato più volte e poi la FBI ha proceduto con altri mezzi a raccogliere le informazioni).

APPLE ha intrapreso la strada della PRIVACY BY DESIGN, informando in generale gli utenti nel modo più semplice e intuitivo possibile. Un approccio giusto, corretto, e anche tutto sommato facile: se da una parte Apple fa ben pagare i suoi prodotti, dall’altra non ha bisogno affatto di usare i dati di chi li usa per far business. Non solo: nonostante alcune modifiche siano state pensate in ambito GDPR, trattandosi di uno strumento utile a tutti, Apple ha reso queste nuove funzioni disponibili a tutti gli utenti a livello mondiale.
I CAPISALDI della POLITICA PRIVACY DI APPLE SONO pochi e semplici:
- TRASPARAENZA;
- MASSIMO del CONTROLLO lasciato agli UTENTI, con CONSENSO ATTIVO;
- MINIMIZZARE LA RACCOLTA e l’USO dei DATI degli UTENTI;
- INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL DEVICE e NON NEL CLOUD.

Il tutto in un quadro di cybersicurezza, che è l'altro requisito fondamentale per quanto riguarda la normativa del Gdpr. Questo, però, non vuol dire che Apple non raccolga un quantitativo minimo di informazioni per targettizzare la pubblicità (Apple Ads) sui suoi utenti, anche se nel rispetto delle normative di settore. Apple vende informazioni a fini pubblicitarie, ma lo fa su una scala di almeno un ordine di grandezza inferiore a quella degli altri grandi del mercato. In particolare, nell'App store viene tracciato il profilo di acquisti da parte dell'utente per le pubblicità di altre app, e nella app delle News. Il profilo dell'utente, spiega Apple, viene anonimizzato creando gruppi con interessi simili, i “segmenti”, ai quali viene genericamente erogata la pubblicità come target. Per bloccare questa attività, unico caso di opt-out nei dispositivi iOS, occorre andare nelle Impostazioni, menu Privacy, menu Localizzazione, scorrerlo sino alla fine e qui alla voce “Servii di sistema” si possono disattivare gli “Apple Ad da posizione” e “Popolari vicino a me”. Sempre dentro Privacy, in fondo, c'è anche il menu “Pubblicità” nel quale si può attivare la limitazione della raccolta dati (ma non eliminarla).

Vediamo, allora, qualcosa nel dettaglio per la Politica Privacy Apple. Sul sito www.apple.com i legge: “I prodotti Apple sono progettati per proteggere la tua privacy. Per Apple la privacy è un diritto fondamentale. E poiché sui tuoi dispositivi Apple sono conservate molte informazioni personali, vogliamo che tu possa mantenerle riservate. La tua frequenza cardiaca dopo una corsa. Quali notizie leggi. Dove hai preso il caffè. Quali siti web visiti. A chi telefoni o mandi email e messaggi. Sono tutte informazioni importanti, e ogni prodotto Apple è progettato per proteggerle: solo tu potrai scegliere come condividerle e con chi. Anno dopo anno, abbiamo dimostrato come le esperienze straordinarie che ti offriamo non compromettano la tua privacy e la tua sicurezza, ma anzi le rafforzino.”

Inoltre in data 23 maggio APPLE ha anche lanciato il suo nuovo portale per la privacy, che permette di tenere il pieno controllo sui propri dati personali gestiti da Apple. Una soluzione integrata dove gli utenti possono apprendere quali dati vengano raccolti, monitorarli, scaricarne una copia o cancellarli definitivamente dai server del gruppo.
Apple ha realizzato una pagina per consentire agli utenti di compiere tre operazioni, che andrà online prima del 25 maggio. Le tre operazioni sono: il download selettivo dei dati dell'utente, la sospensione dei propri account e la sua cancellazione definitiva.

La tensione fra Apple e Facebook sulla privacy. Il social media rimuove dall'App Store la sua applicazione per la sicurezza Onavo Protect perché in violazione delle nuove norme sulla tutela dei dati varate da Cupertino. La rimozione segna un nuovo capitolo della battaglia a distanza fra i due colossi della Silicon Valley sui dati, dopo le critiche neanche troppo velate di Tim Cook sul caso di Cambridge Analytica che ha travolto Facebook nei mesi scorsi.
Secondo indiscrezioni, Cupertino ha avvertito nei giorni scorsi il social media sul fatto che Onavo contravveniva alle sue nuove norme, lasciando capire a Facebook che sarebbe stata opportuna una rimozione volontaria dell'app al fine di evitare che l'app fosse rimossa forzatamente. Da qui la decisione di Facebook di agire e togliere Onavo, scaricata dagli utenti per tutelare i propri dati online ma usata da Facebook anche per monitorare le app popolari.
Ed è proprio su questo che si è consumato lo 'scontro' con Apple. "Con l'ultimo aggiornamento delle nostre linee guida - spiega Cupertino - abbiamo detto chiaramente che le app non devono raccogliere informazioni su quali app sono installate sui dispositivi dei clienti per motivi di pubblicità o marketing e che devono chiarire quali dati dei consumatori sono raccolti e come vengono usati". (ANSA).

FONTE

https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-04-18/apple-rispetta-davvero-privacy-cloud-foto-che-cosa-succede-nostri-dati-182119.shtml?uuid=AEK7YnaE



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