In un settore fortemente dinamico, come quello delle certificazioni, la sempre più crescente sensibilità verso i temi della prevenzione della corruzione ha dato forte slancio all’implementazione di sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione secondo lo standard UNI ISO 37001:2016, slancio fortemente favorito dal nuovo codice degli appalti ...
Per la prima volta esiste una norma globale, la ISO 37001, che stabilisce parametri precisi per sistemi di gestione anti-corruzione.
Pertanto lo standard fornisce una definizione generica di corruzione, ma la definizione effettiva della parola “corruzione” dipenderà dalle leggi applicabili all’organizzazione.
La ISO 37001 si propone l’obiettivo di aiutare le organizzazioni, grazie ad una serie di requisiti standard, ad implementare un Sistema di Gestione Anti-Corruzione efficace ed efficiente, richiedendo l’implementazione di una serie di misure preventive che siano ragionevolmente proporzionate al tipo e dimensione dell’organizzazione stessa (è applicabile alle PMI ed alle gradi imprese, nei settori Pubblico, Privato e No-Profit), oltre che adeguate agli esiti dell’analisi dei rischi.
La ISO 37001 potrà anche essere utilizzata come strumento di pre-qualifica di fornitori o business associates in genere, soprattutto quando questi operino in aree diverse.
Se l’azienda ha delle certificazioni 9001 o 14001 o 18001 non è necessario ricominciare da capo.
Le misure preventive e di controllo ed il Sistema di Gestione Anti- Corruzione relativo potranno essere integrate nei sistemi di gestione già esistenti, come quelli per la Qualità, Ambiente, Sicurezza e, comunque, tutti quelli basati sulla struttura Annex SL ed il processo di certificazione sarà analogo a quelli adottati per le altre norme ISO.
Importante sottolineare anche che se l'azienda ha già implementato la 231, ad esempio sulla prevenzione della corruzione, il modello adottato può essere fatto in accordo allo standard UNI ISO 37001.
Per poter richiedere la certificazione di conformità allo standard ISO 37001, l’organizzazione deve implementare una serie di misure e controlli in modo ragionevole e proporzionato per aiutare a prevenire, rilevare e gestire la corruzione, tra cui:
In tema di appalti, la certificazione ISO 37001 potrà essere utilizzata come evidenza del possesso del requisito di cui all'art. 3, comma 2, lettera g) del Regolamento attuativo del Rating di Legalità (Delibera AGCM del 14 novembre 2012, n.24075), che richiede di aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione ai fini dell'assegnazione di un più utile ai fini dell'ottenimento di una "stelletta".
Per raggiungere la certificazione ISO 37001, la cui durata è triennale, i passaggi principali sono i seguenti:
In un settore fortemente dinamico, come quello delle certificazioni, la sempre più crescente sensibilità verso i temi della prevenzione della corruzione ha dato forte slancio all’implementazione di sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione secondo lo standard UNI ISO 37001:2016, slancio fortemente favorito dal nuovo codice degli appalti che all’art. 95 co. 13 recita:
“… le amministrazioni aggiudicatrici indicano nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell’offerta in relazione al maggior rating di legalità e di impresa dell’offerente, …” |
Quindi, le stazioni appaltanti potranno usare la certificazione ISO 37001 per dimostrare l'attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità, richieste dal Codice degli Appalti.
La certificazione UNI ISO 37001 rappresenta quindi un elemento premiale per il rating d’impresa ai sensi dell’ANAC per quanto riguarda il mondo dei contratti con soggetti pubblici, oltre il miglioramento dell’immagine d’aziendale verso l’esterno.
Finalmente, si comincia ad avere consapevolezza della sua utilità anche come potente strumento di qualificazione delle imprese a disposizione delle stazioni appaltanti.
Vuoi essere sicuro che la tua azienda sia in compliance con il disciplinare di gara d'appalto?
La nostra consulenza ISO 37001 ti aiuta a fare un passo avanti in rispetto agli altri concorrenti!
In un settore fortemente dinamico, come quello delle certificazioni, la sempre più crescente sensibilità verso i temi della prevenzione della corruzione ha dato forte slancio all’implementazione di sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione secondo lo standard UNI ISO 37001:2016, slancio fortemente favorito dal nuovo codice degli appalti ...
Per la prima volta esiste una norma globale, la ISO 37001, che stabilisce parametri precisi per sistemi di gestione anti-corruzione.
Pertanto lo standard fornisce una definizione generica di corruzione, ma la definizione effettiva della parola “corruzione” dipenderà dalle leggi applicabili all’organizzazione.
La ISO 37001 si propone l’obiettivo di aiutare le organizzazioni, grazie ad una serie di requisiti standard, ad implementare un Sistema di Gestione Anti-Corruzione efficace ed efficiente, richiedendo l’implementazione di una serie di misure preventive che siano ragionevolmente proporzionate al tipo e dimensione dell’organizzazione stessa (è applicabile alle PMI ed alle gradi imprese, nei settori Pubblico, Privato e No-Profit), oltre che adeguate agli esiti dell’analisi dei rischi.
La ISO 37001 potrà anche essere utilizzata come strumento di pre-qualifica di fornitori o business associates in genere, soprattutto quando questi operino in aree diverse.
Se l’azienda ha delle certificazioni 9001 o 14001 o 18001 non è necessario ricominciare da capo.
Le misure preventive e di controllo ed il Sistema di Gestione Anti- Corruzione relativo potranno essere integrate nei sistemi di gestione già esistenti, come quelli per la Qualità, Ambiente, Sicurezza e, comunque, tutti quelli basati sulla struttura Annex SL ed il processo di certificazione sarà analogo a quelli adottati per le altre norme ISO.
Importante sottolineare anche che se l'azienda ha già implementato la 231, ad esempio sulla prevenzione della corruzione, il modello adottato può essere fatto in accordo allo standard UNI ISO 37001.
Per poter richiedere la certificazione di conformità allo standard ISO 37001, l’organizzazione deve implementare una serie di misure e controlli in modo ragionevole e proporzionato per aiutare a prevenire, rilevare e gestire la corruzione, tra cui:
In tema di appalti, la certificazione ISO 37001 potrà essere utilizzata come evidenza del possesso del requisito di cui all'art. 3, comma 2, lettera g) del Regolamento attuativo del Rating di Legalità (Delibera AGCM del 14 novembre 2012, n.24075), che richiede di aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione ai fini dell'assegnazione di un più utile ai fini dell'ottenimento di una "stelletta".
Per raggiungere la certificazione ISO 37001, la cui durata è triennale, i passaggi principali sono i seguenti:
In un settore fortemente dinamico, come quello delle certificazioni, la sempre più crescente sensibilità verso i temi della prevenzione della corruzione ha dato forte slancio all’implementazione di sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione secondo lo standard UNI ISO 37001:2016, slancio fortemente favorito dal nuovo codice degli appalti che all’art. 95 co. 13 recita:
“… le amministrazioni aggiudicatrici indicano nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell’offerta in relazione al maggior rating di legalità e di impresa dell’offerente, …” |
Quindi, le stazioni appaltanti potranno usare la certificazione ISO 37001 per dimostrare l'attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità, richieste dal Codice degli Appalti.
La certificazione UNI ISO 37001 rappresenta quindi un elemento premiale per il rating d’impresa ai sensi dell’ANAC per quanto riguarda il mondo dei contratti con soggetti pubblici, oltre il miglioramento dell’immagine d’aziendale verso l’esterno.
Finalmente, si comincia ad avere consapevolezza della sua utilità anche come potente strumento di qualificazione delle imprese a disposizione delle stazioni appaltanti.
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